Il Corpo Come Mezzo

Il Corpo Come Mezzo

Un veicolo, un mezzo perfetto il corpo, che ci consente di sperimentare, imparare attraverso la pratica delle asana consapevoli. Strumento che ci permette di entrare in contatto con più facilità con lo stato originale della mente: la “mente nuda”, cioè senza pensiero, non condizionata da opinioni, ma che semplicemente osserva le esperienze così come sono, senza modificarle.
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Attraverso l’Asana “Intelligente” Si Raffina La Nostra Intelligenza

Attraverso l’Asana “Intelligente” Si Raffina La Nostra Intelligenza

Con l’esecuzione consapevole dell’Asana noi raffiniamo la nostra Intelligenza.

Durante lo svolgimento (sviluppo o costruzione) di un postura/asana specifica noi osserviamo punti precisi del corpo: in Adho Mukha Svanasana, per esempio, le mani lavorano preferendo la parte interna, dando la possibilità ai gomiti di distendersi, i tricipiti ruotano dall’interno all’esterno (verso i fianchi) avviando un azione di perfetto allineamento della spalle e delle scapole.
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Chaturanga Dandasana

Chaturanga Dandasana

Questa posizione è provocatoria per le persone che pensano che l’Hatha Yoga sia esclusivamente flessibilità, perchè l’eccessiva flessibilità, il continuo errato stiramento delle membra al limite delle proprie possibilità rende presto consapevoli che l’ipermobilità si trasforma in problemi persistenti alle ginocchia e caviglie, dolori alla schiena e al collo. La flessibilità senza la forza conduce ad uno stato di disintegrazione. Lo scopo dell’Hatha Yoga è la flessibilità, la forza, la resistenza, la purezza della mente e del corpo per permettere all’aspirante di raggiungere uno stato meditativo in movimento. Questa Asana cerca di mantenere il corpo nella sua totalità: le mani e i piedi toccano il pavimento, mentre tutto il resto del corpo è sospeso dal pavimento, compatto (DANDA è bastone, rigido). Non è un’Asana facile per i principianti perché richiede un livello di forza nelle braccia e nelle parti superiori del corpo, inesistenti nella maggioranza degli allievi principianti e sedentari.
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Osservando quattro posizioni: una asana quattro asana.

Osservando quattro posizioni: una asana quattro asana.

Gli anni di pratica e di studio sullo Yoga mi hanno portato a sviluppare una maggiore attenzione alla leggerezza, all’armonia e alla precisione sul corpo e così, con una costante applicazione, ho maturato più chiarezza e crescita interiore. Non è eseguendo o studiando singolarmente e spasmodicamente una posizione che si ottiene il meglio dell’esecuzione, ma coinvolgendo il corpo in sequenze armoniose. Ciò non toglie che alcune posizioni vengano svolte sulla pura spiegazione tecnica e l’applicazione della stessa. In questi anni è stato fondamentale sia praticare con altri istruttori, scambiandoci opinioni ed esperienze, sia l’insegnamento di Renato Turla e F. Dona Holleman.
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Il Respiro e La Sua Evoluzione Attraverso La Pratica

Il Respiro e La Sua Evoluzione Attraverso La Pratica

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L’allievo che intraprende la pratica yoga spesso si trova in difficoltà con il respiro e chiede all’insegnante come può migliorarlo.

Il respiro è l’essenza della vita: si inspira non appena si viene alla luce e si muore esalando l’ultimo respiro. È la forza vitale che regola le nostre funzioni fisiche e mentali; fa parte del sistema nervoso autonomo (responsabile delle funzioni vegetative che non sono controllate coscientemente) per cui possiamo respirare senza bisogno di pensarci, anche mentre dormiamo o svolgiamo altre attività. Esiste infatti un centro nel nostro cervello che, quando si altera l’equilibrio tra anidride carbonica e ossigeno, manda l’input al diaframma e ai muscoli accessori di attivarsi per provocare la respirazione.

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